All’edizione 2011 dell’HaBaWaBa International Festival una piccola mancina spagnola conquistò l’attenzione di tutti: giocava nel Mediterrani e faceva ammattire gli avversari, maschi e femmine, con i suoi tiri e la sua velocità. Sei anni dopo, quella ragazzina è diventata una delle grandi promesse della nazionale spagnola: si chiama Alejandra Aznar e qualche settimana fa ha vinto gli Europei U17 con la Spagna, a Novi Sad, aggiudicandosi anche il premio di MVP e quello di top scorer dell’evento. Proprio come avvenne all’HaBaWaBa 2011. Prima di tornare al Sant Andreu, club allenato da suo padre Javier, Alejandra ha partecipato anche ai Mondiali U20 di Volos, che la Spagna ha chiuso al 4° posto. Lì l’abbiamo incontrata di nuovo.

Alejandra, che ricordo hai dell’HaBaWaBa International Festival?

Ero molto piccola, fu il mio primo torneo internazionale. Fu divertente andare in trasferta con tutta la mia squadra.

L’HaBaWaBa ha aumentato il tuo amore per la pallanuoto? 

Mi ha permesso di confrontarmi già piccola con tanti avversari. Credo di aver imparato molto.

Quanto è importante la pallanuoto nella tua vita?

Molto, anche perché passo tanto tempo in acqua: mi alleno due volte al giorno. La pallanuoto è la mia vita.

Fuori dall’acqua cosa fai?

Studio, ma non molto… (ride, ndr). Mi piace guardare le serie tv e dormire tanto.

Sei nel giro della nazionale maggiore di Miki Oca. Qual è il tuo sogno?

Andare alle Olimpiadi e vincere la medaglia d’oro.

 

Intervista realizzata con l’aiuto di Nikos Charalampopoulos

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