Uno dei dati che l’HaBaWaBa International Festival possa considerare come proprio vanto è la partecipazione del Cabassi Carpi a tutte e 10 le sue edizioni. Quella di Carpi non è una società di prima fascia sul piano prettamente tecnico, eppure gli sforzi dei propri dirigenti vengono ogni anno premiati: ne parliamo con Roberto Sgarbi, anima e cuore della società emiliana.

Roberto, da 0 a 10: come hai visto cambiare l’HaBaWaBa International Festival?

Indubbiamente le squadre che dalla prima edizione di Castelvolturno del 2007 sono notevolmente aumentate, nel numero ma anche nella qualità e tecnica di gioco. Di conseguenza è stata adattata la formula dei tornei. Ma soprattutto il livello tecnico dei bambini in acqua è cresciuto notevolmente. Nelle prime edizioni erano le squadre greche e spagnole ad ottenere i migliori piazzamenti, in questi anni le squadre ungheresi hanno aumentato il tasso tecnico partendo come fondamentale dalla base di nuoto, (scivolamenti, acquaticità come punto di partenza per insegnare i fondamentali di pallanuoto): indubbiamente le squadre dell’est europeo sono fisicamente più “dotate”, ma credo che il miglioramento tecnico sia stato notevole, penso che a livello di federazione si sia lavorato molto in questa direzione.

Soffermiamoci per un attimo sulla formula…

Il Carpi insieme al testimonial Stefano Tempesti durante la cerimonia di chiusura dell'International Festival

Il Carpi insieme al testimonial Stefano Tempesti durante la cerimonia di chiusura dell’International Festival

Come dicevo prima formula in tutti questi anni è cambiata in numero ed in funzione delle squadre iscritte. L’adattamento è stato eseguito in funzione delle squadre non al vertice, aumentando il numero delle partite di chi, anche non tecnicamente molto preparato ha avuto modo di giocare più partite dopo la prima fase a gironi, dividendo poi la seconda fase in ulteriori gironi in Gold, Silver, Bronze, e Rock and Pop. Per le società è cambiato il modo di iniziare l’attività: oggi se vuoi competere con le altre realtà occorre a mio avviso iniziare prima con la parte relativa all’insegnamento del nuoto, e quindi “lavorare” diversamente sulla scuola nuoto, e conseguentemente iniziare prima nell’insegnamento della didattica e tecnica della pallanuoto (come stanno facendo anche tutti gli altri sport).

Credo che questo adattamento alla formula del torneo sia stato molto utile ed abbia incentivato le piccole società o quelle meno blasonate nel proseguire e voler partecipare a questo torneo che è al top in questo sport, merito di un gruppo dirigente che crede notevolmente in questo.

Per quanto  riguarda la mia regione, che non è una tra le più rinomate ed affermate nel panorama nazionale, credo la partecipazione a questa manifestazione, per la quale viene eseguita una preparazione ed un programma su di un’intera stagione, genera dei meccanismi che hanno portato benefici in tutte le categorie giovanili ed il tasso tecnico sia notevolmente aumentata catena in tutte le categorie giovanili FIN.

Parliamo dello spirito HaBaWaBa: è così difficile promuoverlo tra genitori e allenatori?

Per quanto riguarda i genitori purtroppo anche quest’anno si è assistito ad episodi nei quali non sono stati in grado di incitare, supportare, tifare e motivare la propria squadra, ma solamente a lamentarsi di avversari ed arbitri in maniera più o meno palese. Purtroppo ci lamentiamo sempre del calcio giovanile per atteggiamenti antisportivi da condannare, ma anche il nostro sport dovrebbe migliorare. Gli allenatori e le società dovrebbero spendersi di più per la “cultura” sportiva da infondere nei genitori/supporter.

Quale ricetta suggerisci?

Non esiste una ricetta. istintivamente mi viene da dire che se ci fosse la possibilità di giocare ancora più partite in questa settimana credo che nessun allenatore / giocatore si lamenterebbe, capisco che il tutto sia però legato al numero ed alla disponibilità delle piscine. Grazie come sempre per la vostra disponibilità.

 

 

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