E’ “ecologico” anche quando prende il caffe, ne beve due per volta. “Così si lava una tazza sola, si consuma meno acqua”.

Stiamo parlando dell’ing. Giorgios Kazantzopoulos, direttore responsabile del workshop dell’Haba Waba Festival “Salviamo il nostro pianeta”, che sta avendo un successo straordinario al Villaggio Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro. “Su 120 squadre partecipanti al Festival, già 70 hanno preso parte al workshop”, dice con grande soddisfazione Kazantzopoulos.

Come si svolge il workshop? E’ molto semplice: ogni squadra a turno prende parte alla lezione teorica nel salone delle riunioni del Festival. Filmati e dibattito su tre temi principali: risparmio energetico, riciclaggio dei rifiuti, risparmio idrico. “L’interesse manifestato dai ragazzi è nettamente superiore alle aspettative”, sottolinea Kazantzopoulos, che svela anche un ingegnoso trucchetto ideato per appassionare i ragazzi: “Durante la lezione li facciamo giocare a bottiglia-canestro, versione riveduta e corretta del basket, con la bottiglietta di plastica schiacciata al posto del pallone”.

Poi c’è, per tutti i partecipanti, la consegna del diploma di “Ambasciatore per l’Ambiente” che investe i ragazzi di un ruolo importantissimo: divulgare tra gli amici e i compagni di scuola,  quando tornano a casa, gli insegnamenti ricevuti durante il workshop, che Kazantzopoulos ha organizzato con la collaborazione dell’Institute Team for The World e del Global Challenge per la parte scientifica.

Terminata la lezione, comincia la “caccia alla bottiglia”. Successo strepitoso. Quando non sono sul campo a giocare, le squadre dell’Haba Waba Festival sono in giro per il villaggio a raccogliere bottigliette di plastica. Si, perchè la squadra che ne raccoglie di più verrà premiata dall’Associazione Waterpolo Development sabato 28 giugno durante la cerimonia di chiusura della manifestazione.

Alla “caccia alla bottiglia” prendono parte come supporters (era inevitabile) anche i familiari dei piccoli giocatori. Kazantzopoulos chiude un occhio, non c’è pericolo di squalifica. “Piuttosto – racconta il simpaticissimo Georgios – è successo qualche piccolo fuoriprogramma: una squadra non ha potuto consegnarci il sacco con le bottigliette raccolte perchè il suo allenatore, dopo averlo lasciato in albergo, è stato “scippato” del prezioso contenuto: la signora addetta alle pulizie della camera lo ha completamente svuotato.

Ma non è l’unico “incidente di percorso ecologico”. Racconta Ilaria Colautti, allenatore della Pallanuoto Trieste: “E’ talmente spietata questa caccia alla bottiglia che i piccoli partecipanti, di nascosto, si fregano le bottigliette piene dai tavoli della giuria durante le partite, le svuotato e le mettono nel loro sacco”.

In attesa di conoscere il nome della squadra vincitrice, Kazantzopoulos ci fa sapere che “grazie alla collaborazione dell’Associazione Waterpolo Development questo è il primo workshop sul tema dell’ecologia che abbiamo portato avanti in una grande manifestazione degli sport dell’acqua. Sono molto soddisfatto”.

Anche perchè martedì sera, in pieno recupero, la sua Grecia (beato lui) è passata negli ottavi di finale dei mondiali di calcio con un rigore trasformato da Samaras. “Ma forse – ammette Kazantzopoulos – il fallo non c’era”.

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