Alla sua 10a edizione, l’HaBaWaBa International Festival avrà l’onore di ospitare per la prima volta il Galatasary, il club sportivo più importante della Turchia, non solo nella pallanuoto. Il Galatasaray arriverà a Lignano Sabbiadoro con due squadre, iscritte al torneo U11. A guidare la delegazione giallorossa sarà il tecnico Murat Numanoglu.

Coach Numanoglu, finalmente il Galatasaray approda all’HaBaWaBa International Festival.

Fummo invitati anche 8 anni fa e già allora trovavo questo evento molto interessante. Purtroppo a quel tempo non potemmo partecipare. Quest’anno, invece, le condizioni sono giuste: abbiamo un gruppo di 22 ragazzi nati tra il 2006 e il 2007 che sono pronti per un’esperienza del genere. E anche i dirigenti e i genitori sono stati d’accordo nel venire a Lignano.

Cosa si aspetta per i suoi piccoli giocatori?

L’HaBaWaBa è la più grande competizione per ragazzi al mondo, sarà una esperienza importante per il loro futuro. Diventeranno giocatori migliori, diversi dagli altri: in una parola, speciali.

Quanti ragazzi conta il settore giovanile del Galatasaray?

Abbiamo 150 ragazzi. Noi iniziamo l’attività verso i 9-10 anni, ma sono pochi i club che fanno altrettanto in Turchia, di solito i bambini iniziano a giocare verso gli 11 anni e la prima competizione nazionale è dedicata agli U12. Questa, dunque, è una grande opportunità per la squadra, anche per confrontarsi con realtà diverse.

Il Galatasaray è una grande polisportiva. I ragazzi praticano anche altre discipline? 

Sì, giocano a basket, calcio oppure fanno nuoto. Ma dopo l’HaBaWaBa sono certo che tutti loro vorranno continuare solo con la pallanuoto.

I club turchi negli ultimi anni hanno provato a crescere importando grandi campioni ed allenatori importanti, come Igor Milanovic. Tuttavia la pallanuoto sembra non riuscire ad attecchire nel vostro paese. Perché? 

Perché a causa del sistema scolastico pochi ragazzi riescono a dedicarsi ad uno sport duro come la pallanuoto. A 13  anni devono sostenere un esame molto impegnativo per cui spesso lasciano lo sport: quando tornano in piscina, dopo un anno, praticamente bisogna cominciare da zero con il nuoto e i fondamentali. Istanbul, inoltre, è una città molto grande, caotica, e in cui il costo della vita è alto: non è facile frequentare assiduamente la piscina. L’HaBaWaBa può fornire ai miei ragazzi una spinta a non mollare la pallanuoto.

E lei, come allenatore, cosa si aspetta dall’HaBaWaBa International Festival?

Mi aspetto di vedere partite di alto livello, ma anche di creare legami con altri tecnici. Quanto al torneo, puoi vincere o perdere, ma la cosa più importante è respirare l’atmosfera di un grande evento internazionale e rispettarne le regole.

 

 

 

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