Carlo Silipo per il terzo anno consecutivo all’Haba Waba Festival. L’anno scorso fu il testimonial della manifestazione, stavolta è presente solo nelle vesti di papà. Papà di Tommaso, che gioca nel Posillipo. Prima di parlare di pallanuoto in generale, ecco il suo giudizio sulla manifestazione: “Rispetto alle precedenti edizioni, il Festival ha fatto un ulteriore salto di qualità, sotto tutti gli aspetti. Consigli agli organizzatori? Impossibile, inutile, qui funziona tutto nel migliore dei modi”.

Nella pallanuoto dei grandi, però, le cose non vanno altrettanto bene. E allora parte da Silipo un’interessante proposta, che riguarda principalmente i giovani: “Per l’interesse della nazionale italiana e della pallanuoto in generale, io metterei subito per il campionato di A1 l’obbligo di schierare a referto quattro Under 20, con l’ulteriore obbligo di tenerne sempre due fissi in acqua. Per farli crescere, i giovani devono giocare”.

Altro argomento: la pallanuoto in campo da 25 metri, con 6 giocatori per squadra e pallone più piccolo. Ecco l’opinione di Silipo: “Io questa proposta che stanno sperimentando non la boccio a priori. Può darsi pure che il gioco diventerebbe più veloce e spettacolare, ma non sarebbe più pallanuoto. Sarebbe un altro sport”.

Nel mercato di A1 maschile ha suscitato scalpore il “caso Bovo”. Silipo dice: “Sandro ha fatto bene a rimanere a Brescia e il Brescia ha ottenuto una conferma molto importante: Bovo è il miglior allenatore italiano, anni fa lo consigliai al Posillipo”.

E a Recco è arrivato Milanovic. “E’ nell’ordine naturale delle cose reccheline, questa scelta: Milanovic li ha battuti nella Champions di Roma, prendiamo Milanovic”.

E non soltanto lui. La Pro Recco, grazie agli acquisti di Filipovic, Mandic, Pijetlovic e Prlainovic, è nuovamente la squadra n. 1 al mondo. “Facendo la doverosa premessa – precisa Silipo – che ognuno è libero di fare ciò che vuole, io la pallanuoto la vedo diversamente. Non ha senso, a mo avviso, prendere tanti campioni: se vinci, il valore del tuo successo è molto relativo, se ti va male – come è avvenuto a Roma e a Barcelona sempre contro il Partizan – fai una figuraccia. Ma è sul piano della promozione, della diffusione della pallanuoto che la politica della Pro Recco non mi convince. Ditemi voi cosa hanno costruito con tutte le vittorie ottenute finora… non hanno una piscina e a vedere le loro partite ci sono sempre i soli quattro gatti. Certo, a tutte le società di questo mondo farebbe piacere avere un Volpi, chi lo mette in dubbio? Si vince e si guadagnano un sacco di quattrini, ma la pallanuoto vera non è questa”

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